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Amandine Thiriet
J’ai enregistré mon premier album avec Carlo Delicati dans son studio de Rome, en 2016 et 2017. Ce premier album était un vrai travail de recherche et de création musicale, et nous avons pris tout le temps qu’il fallait, avec le compositeur Marco Turriziani présent également, et les différents musiciens, pour trouver l’univers nécessaire qui convienne à ce que nous cherchions.
Nous n’avons jamais enregistré plus d’une chanson par jour, en prenant le temps de refaire, d’essayer, de prendre des pauses pour reposer la voix et la concentration, et trouver l’enregistrement juste.
Le cadre de travail était exceptionnel, dans un jardin sur les collines autour de Rome, avec des ciels magnifiques et inspirants le soir, de bonnes choses à manger, du jus de citron pour la voix, Carlo nous a choyés.
Nous avons aussi écouté beaucoup d’exemples d’autres artistes inspirants pour essayer différentes idées, pistes musicales.
Mais surtout il a su comprendre le timing nécessaire pour un bon enregistrement, le temps nécessaire pour trouver la bonne humeur, la bonne intonation, celle d’où va sortir la prise parfaite. Et par cette écoute et ce sens du timing nous avons eu de vrais moments de grâce.
C’était un vrai plaisir d’enregistrer cet album avec Carlo Delicati, presque un moment de vie autant qu’un moment de travail.
Ho registrato il mio primo album con Carlo Delicati nel suo studio a Roma, nel 2016 e 2017. Questo primo album è stato un vero lavoro di ricerca e di creazione musicale, e ci siamo presi tutto il tempo necessario, con la presenza anche del compositore Marco Turriziani e dei diversi musicisti, per trovare l'universo necessario e adatto a ciò che cercavamo.
Non abbiamo mai registrato più di una canzone al giorno, prendendoci il tempo di rifare, di provare, di fare delle pause per riposare la voce e la concentrazione, e di trovare la registrazione giusta.
L'ambiente di lavoro era eccezionale, in un giardino sulle colline intorno a Roma, con un cielo bellissimo e stimolante la sera, buon cibo, succo di limone per la voce, Carlo ci ha coccolato.
Abbiamo anche ascoltato molti esempi di altri artisti ispiratori per provare diverse idee, tracce musicali.
Ma soprattutto ha capito il tempo necessario per una buona registrazione, il tempo necessario per trovare il giusto umore, la giusta intonazione, quella da cui verrà fuori la ripresa perfetta. E attraverso questo ascolto e senso del tempo abbiamo avuto alcuni veri momenti di grazia.
È stato un vero piacere registrare questo album con Carlo Delicati, quasi un momento di vita come un momento di lavoro.
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Davide Roberto
<<quasi 6 anni ( 2014 ) fa ho avuto modo di incrociare i miei passi sonori con quelli di carlo delicati, tramite una "conversazione social" legata ad un suo post facebook inerente la ricerca di un percussionista. il tutto grazie anche alla reciproca conoscenza di un nostro caro amico e musicista che facilitò la nostra conoscenza. ecco, la musica è fatta di incontri. improvvisi e alle volte inaspettati.
con carlo ho avuto modo di poter partecipare musicalmente al disco di amandine thiriet, di essere parte del roster di drumscircle e di proporre lo streaming live di zenìa folk immaginario presso gli abbey rocchi studios a roma. in generale, il lavoro ed il confronto con carlo, mi hanno dato l'ennesima conferma che la musica è una totalità di dettagli che, nel giusto ordine ed insieme, possono offrire una storia o una idea da raccontare.
bisogna saper "osare" e "sognare" nel nostro panorama professionale che in italia necessità di una rete tra gli addetti ai lavori tale da poter permettere una "creatività" e "possibilità". nel lavoro di carlo ho riconosciuto la potenzialità di creare "stanze" in cui possono avvenire questi incontri creativi e lavorativi intorno a ciò che è la musica e la produzione musicale.>>
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Antonio Dubois
Credo di poter vantare un primato: sono un artista prodotto da Carlo da ben 36 anni.
Tanto, eh? Tutto comincia nel 1986, con l'incontro da Cherubini, negozio di strumenti musicali, Via Tiburtina, Roma. Carlo era giunto a un momento importantissimo con la sua band -gli Anthem-: stavano registrando un disco, in ballo c'era la firma per una casa discografica del nord, l'attività live era frenetica. Eppure, in questo marasma di impegni trovò il tempo per ascoltare e metter mano a un cosiddetto demo (una musicassetta stereo 7 dell'epoca) di un cosiddetto cantautore, artisticamente molto lontano dal suo orizzonte musicale. Avvenne l'impossibile, un'alchimia apparentemente inspiegabile: le atmosfere musicali dei Beatles, Genesis, Tears for Fears, Peter Gabriel, andavano a fondersi con testi di matrice marcatamente cantautorale, creando un connubio decisamente inusuale per l'epoca. Gli ingredienti principali delle nostre abbuffate: Teac 3440, Mixer 2A, Roland TR 707, Korg M1 e una buona dose di incoscienza sperimentale: in pratica mettevamo su nastro quello che ci piaceva, senza correr dietro alle mode musicali del momento. Nella sua parentesi londinese il lavoro di produzione col sottoscritto non smise. Anzi. Una volta rientrato in patria, mise su il Blu Lab, l'alcova dei sogni musicali di molti, con l'ingresso trionfale del primo Apple che comandava un multitraccia Fostex. Lì nacque Note silenziose, il mio primo cd. Nel 2017 si concretizza la Produzione per eccellenza: Sulla Bocca Di Tutti. Il coronamento di anni di collaborazione.
Dieci brani interamente prodotti da Carlo e il suo team. In seguito, alcuni pezzi contenuti nella raccolta brillarono di luce propria in altrettanti contest e come commento musicale di un documentario: a riprova della bontà del lavoro di Carlo.
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Kicco Careddu
Grande Carlo super professionista macchina da guerra!!
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Marco Tribuzio
Ld'O - Linea d'ombra
Abbiamo trascorso un bel momento della nostra vita, insieme. È questo ciò che ricordo con più intensità: forse più della musica stessa. Le giornate trascorse insieme in studio, i cornetti al bar, i pranzi, le passeggiate e chiacchierate lungo quelle strade deserte, quelle giornate infinite a fare musica, faticose ma che lasciavano un grande entusiasmo nell’animo. Apprestiamoci a vivere ancora altre emozioni
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Stefano Pavan
la musica ha bisogno di empatia
avrò avuto circa ventisei anni quando mio cugino paolo mi chiamò dicendomi che aveva registrato in uno studio romano (il blulab) con un fonico che, oltre alle indiscutibili capacità, era il tipo di persona che cercavo da tempo per realizzare il mio cd.
il giorno successivo mi organizzai per conoscere il tipo, carlo delicati.
l’incontro avvenne direttamente nel suo studio e dalle prime parole capii che carlo aveva l’empatia e la serenità che cercavo. ero stato in tanti studi (tra roma, lione e parigi) e registrando diversi ep avevo capito che per concretizzare il mio primo lp l’additivo segreto era nascosto nell’immedesimazione, nel coinvolgimento.
il pomeriggio io e carlo divenimmo una coppia di scazzafrolloni perfetti, tognazzi e vianello, benigni e troisi. ogni battuta anticipava la successiva. tutto naturale, scherzavamo su ogni cosa mentre pianificavamo le sessioni di registrazione con la mia storica banda del torchio.
- allora che ne dici? per le chitarre utilizziamo il twin o il bassman?
risposta di carlo: “ma che te ne frega a me, ma che me ne frega a te! pensaci, se ti chiamerò qualche cosa volerò, daje.”
risate continue. spesso, in studio, ci si limita a parlare di strumentazione, banchi di regie spettacolari, gabbie acustiche, valvole vintage di storici amply, compressori analogici, per non parlare dei microfoni neumann, akai, shure ecc…
in realtà, spesso, si parla di queste cose perché si vuole nascondere la freddezza e l’indifferenza nei confronti del progetto.
ecco, questo non accadeva. lo studio aveva a disposizione tutto, ma era una cosa normale, non c’era bisogno di celebrazioni.
quello che determina il risultato, oltre la strumentazione, è il clima, la serenità, l’allegria condivisa. è quel desiderio di realizzare e respirare un progetto che non è solo giorni, ore di studio da computare per poi trasformarle in denaro. carlo delicati, da subito, fu dentro l’idea e la banda del torchio si trovò perfettamente in sintonia tanto da trovare in lui un produttore, un elemento creativo capace di mettersi a disposizione per la qualità del risultato. praticamente la casualità mi aveva donato un george martin, un quinto beatle.
con i maestri stefano ciotola, roberto tulli (il grande torchio), alex valle (il bandito) e walter de ton, carlo si miscelò perfettamente e dopo qualche giorno di registrazioni eravamo diventati un gruppetto di bandoleri che passavano le notti tra pizza, birre e risate, gli orologi non esistevano, tutto era pronto per “scherzare”. con questa condizione si diffuse velocemente la voce di quello che stavamo facendo e la conseguenza fu che numerosi musicisti si proposero di collaborare e registrare anche solo una take. non era solo un fatto di note, si era venuta a crere la condizione per poter stare insieme e condividere un’energia che aumentava ogni volta senza nessuna tensione.
in questo clima, 23 anni fa, è uscito “cambierà il tempo”. lo riascoltiamo oggi e inequivocabilmente capiamo che è il frutto di una preziosa alchimia nata da persone, da stati d’animo, da una voglia di fare condivisa e dall’empatia naturale e generosa che non può sintetizzarsi solo in una serie di session in studio dove la freddezza si identifica con la perfezione assoluta.
carlo da fonico del progetto è divenuto produttore perché il clima è sostanza è va oltre la forma. con la musica ci si deve divertire altrimenti è meglio farsi una passeggiata.
sono passati più di 20 anni e con delicati continuo a collaborare e a produrre musica il perché penso di averlo chiarito. grazie carlitos.
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Marco Turriziani
"lavorare in studio ad un brano, insieme a carlo delicati, è continuare la fase creativa.cercare nuovi suoni, ambienti e spazi dove immergere una voce o una chitarra, trovare la strada giusta, quella che avevi immaginato e finalmente ascoltarla mentre gli sguardi si incrociano complici e soddisfatti è un gioco fantastico."
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Andrea Terrinoni
Ho avuto molte volte occasione di lavorare con Carlo Delicati, per progetti di vario tipo. Dalla registrazione di un organico jazz a quella di un quartetto d’archi, da un coro di adulti ad uno formato da bambini. Nella realizzazione di musica per immagini ho utilizzato diversi tipi di strumentazione con un frequente ricorso a sonorità elettroniche, apprezzando la sua versatilità e le notevoli capacità in fase di missaggio.
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Nello Castellano
Ld'O Linea d'ombra
Grande Carlo, un ricordo bellissimo, un gran lavoro! C'è tanta malinconia a ripensare a quel periodo, fatto di tanta spensieratezza e di sogni!
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Enrico D'amore
Ho conosciuto Carlo di persona il giorno stesso che ho dovuto fare una ripresa audio/video di un concerto da me organizzato.
Oltre alla preparazione, ho apprezzato il suo lato sereno e contemplativo.
È necessario lavorare con persone, oltre che preparate, calme e presenti.
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Daniele Tartaglia
Ho conosciuto Carlo mezza vita fa, anzi qualcosa di più, quando fui accettato come tastierista nella sua band SNZA.
Trascorrevamo lunghe sessioni di prove lavorando al repertorio originale, ovviamente agevolati dal fare base al Blulab, il suo studio di allora; ricordo che a volte, rientrato a casa e finalmente a letto, stentavo a prendere sonno perché non riuscivo a trattenere le risate ripensando alle pantomime che eravamo soliti mandare in scena. Ci rido ancora…
Avendo la possibilità di stargli accanto e vederlo lavorare in studio, pian piano assorbii per osmosi (o training on the job) le basi dell’hard disk recording; fui anche coinvolto in alcuni lavori con clienti terzi.
Così acquisii il bagaglio che mi permise di preparare la preproduzione dei brani del Leinonsuona Project, che poi registrammo nel suo studio (come citato tra i credits). Mi aveva anche dato un suo portatile, per permettermi di lavorare con tranquillità agli arrangiamenti: davvero generoso. Abbiamo lavorato molto bene insieme, e abbiamo condiviso molto oltre il lavoro: concerti, cene, amicizia.
Anni dopo mi capita un progetto di musica tradizionale irlandese, The Boxty Lads, con cui decidiamo di impegnarci nella registrazione di un album. Paul mi domanda: conosci qualcuno? Devi pensarci tu, ma devi trovare la situazione giusta per noi.
Non ho dovuto neanche pensarci e ho chiamato Carlo, non ho sentito l’imbarazzo degli anni di silenzio trascorsi nel mezzo, è stato come riprendere dall’ultima volta, senza interruzioni.
Il feeling con il resto della band è stato immediato, e sì che lo abbiamo messo a dura prova brano dopo brano (ne abbiamo registrati 17, più un singolo l’anno successivo).
Ma la pazienza di Carlo è innata (e molto allenata)…